Il pianto del neonato: osteopatia e babywearing
Un neonato quando nasce passa dall’essere contenuto dalle pareti dell’utero materno, nudo e cullato dal liquido amniotico alla temperatura ottimale, con rumori attutiti e senza stimoli luminosi, ad una situazione completamente opposta: vestito, sottoposto a sbalzi termici, sonori e luminosi, ma contenuto dalle braccia di mamma e papà, in uno stato torpore che dura un paio di settimane.
Ogni bambino, dal momento in cui viene alla luce, affronta anche degli adattamenti all’interno del proprio corpo: polmonari, cardiaci, intestinali. Proprio quest’ultimi lo impegnano per più tempo, dato che la maturità del sistema nervoso gastroenterico non è completa alla nascita.
Sia che sia allattato al seno sia che venga alimentato con latte artificiale il bambino passa complessivamente circa un paio d’ore della sua giornata a piangere.
Inizialmente il neonato mangia e si dovrebbe scaricare ad ogni poppata, mentre nelle settimane successive questo automatismo viene meno perché lentamente il neonato dovrà imparare a spingere in autonomia…ed ecco che inizia la fase più impegnativa per un genitore.
In questo periodo possono manifestarsi le coliche da adattamento intestinale, per cui il bimbo è irrequieto sopratutto nelle ore serali.
L’osteopatia e le coliche infantili
Ad oggi, non sono note le reali cause delle coliche infantili, un disturbo che colpisce circa il 20% dei neonati tra i 2 e 4 mesi di vita.
Dal punto di vista osteopatico, l’analisi della modalità di nascita del neonato può fornire diverse informazioni utili. Infatti, durante il parto vaginale, il cranio del bambino è sottoposto ad importanti forze compressive, mentre nel corso di un parto cesareo prevarranno forze di stiramento per facilitare l’estrazione del feto dal grembo materno.
In entrambi i casi, la zona di connessione tra la nuca e il collo del neonato può accumulare la maggior parte delle tensioni. A questo livello troviamo, oltre ad altre strutture nobili, il nervo vago, dal quale dipende il funzionamento di gran parte del tubo digerente.
Da qui nasce l’ipotesi che, in caso di uno stimolo eccessivo di questo nervo per una contrattura della muscolatura suoccipitale, la motilità intestinale si alteri e questo predisponga all’insorgenza di coliche.
Il trattamento osteopatico, attraverso tecniche indolori ed estremamente dolci in diverse parti del corpo, è in grado di riequilibrare l’organismo del neonato, riducendo gli accumuli di tensione -tecnicamente definiti “disfunzioni”- e restituendo benessere al piccolo oltre che alla sua famiglia.
L’istinto di mamma e papà
Nella quotidianità di ciascuna famiglia, ci sono una varietà di tecniche che vengono utilizzate per calmare un bambino che piange, come prenderlo in braccio, dondolarlo, accarezzarlo e fasciarlo.
Tali comportamenti rilassanti condividono le caratteristiche del cambiamento posturale, della ripetitività, della costanza e/o della ritmicità, della vicinanza tra la madre e il bambino, oltre al coinvolgimento di molte modalità sensoriali.
Generalmente, neonati che stanno già piangendo o in cui le grida sono state stimolate, molti degli elementi di tali comportamenti complessi si rivelano efficaci nel calmare i bambini. Allo stesso modo, all’interno dell’ambiente domestico, prendere in braccio il neonato e coccolarlo sono state le modalità di azione più frequenti e più validi in risposta al pianto, insieme agli altri interventi efficaci che sono fasciarlo, la presenza di una voce umana, il contatto e le stimolazioni visive.
Tutti questi tipi di interventi presuppongono una vicinanza relativamente maggiore tra madre e bambino, che si correla inversamente con l’incidenza del comportamento di pianto.
Come fare quindi per coniugare la necessità di maggiore autonomia di movimento della mamma e favorire il contatto “terapeutico” con il neonato?
Ci viene incontro il babywearing!
Il potere del babywearing
Il babywearing, letteralmente “portare il bambino” è una pratica antica, varia e molto diffusa, usata dalle donne per poter svolgere le loro mansioni domestiche: in Africa e in India, le mamme portano i loro piccoli sulla schiena avvolti in tessuti coloratissimi, in Europa si utilizzano diverse tipologie di supporti (marsupi, mei-tai, ring e fasce di varia lunghezza).
Per lo svolgimento di uno studio condotto tra giugno e novembre del 1983, nei reparti di maternità di due ospedali generali di Montreal, sono state coinvolte 234 coppie di madri e neonati allattati al seno, nati a termine, con un peso alla nascita di almeno 2,5 kg e con percorsi pre, peri e postnatali senza complicazioni.
La coppie sono state divise in due gruppi, uno solo dei quali praticava il babywearing, e sono stati raccolte le abitudini quotidiane suddivise in quattro fasi della giornata, dalla 3a alla 12a settimana di vita dei bambini.
I risultati dell’analisi dei dati raccolti dimostrano che la pratica del babywearing da parte dei genitori è stata associata ad una riduzione sostanziale dei comportamenti di pianto e agitazione durante i primi 3 mesi di vita in questi neonati.
Il cambiamento comportamentale è particolarmente evidente in relazione a due delle caratteristiche di pianto osservate nei neonati, cioè l’eliminazione del picco di pianto nella sesta settimana di età e la diminuzione del pianto e dell’agitazione nelle ore serali. A tali riduzioni sono state associate anche una maggiore soddisfazione nella fase del risveglio, piuttosto che miglioramenti nella durata del sonno o dell’alimentazione.
Concludendo, possiamo affermare che per alleviare queste prime difficoltà della vita dei nostri bambini e aumentare il benessere di tutta la famiglia, tenerli a stretto contatto con supporti idonei ed ergonomici ed eseguire precocemente uno screening di valutazione/trattamento osteopatico possa essere vincente.
Riferimenti scientifici
– Hayden C, Mullinger B, “A preliminary assessment of the impact of cranial osteopathy for the relief of infantile colic”, Complement Ther Clin Pract. 2006 May;12(2):83-90. Epub 2006 Feb 8.
– Kaiser G et al., “Characteristics and Treatment of Pediatric Patients in an Osteopathic Manipulative Medicine Clinic”, J Am Ostepath Assoc, 2020 Mar 1;120(3):153-163. doi: 10.7556/jaoa.2020.028
– American Academy of Pediatrics, “Increased carrying reduces infant crying: A randomized Controlled Trial”, Pediatrics, 1986, vol.77 no 5